Lo squalo: da predatore a preda

24 Febbraio 2022

#protezionemarina

Da sempre considerato il predatore dei mari per eccellenza, associato alla ormai iconica colonna sonora dei film di Steven Spielberg, lo squalo è invece diventato un animale a rischio di estinzione, passando da predatore a preda e vittima dell’uomo. 

Un animale che sicuramente incute paura a molti, ma che è fondamentale per l’equilibrio degli oceani, poiché anello fondamentale della catena alimentare e controllore della salute del mare, fa in modo che alcune specie non si riproducano troppo a discapito di altre.

È definito infatti un predatore “apicale”, regolatore cioè dell’ecosistema che abita poiché predilige prede anziane o malate, contribuendo anche alla cessazione di epidemie acquatiche.

Vive negli oceani da circa 400 milioni di anni, è dotato di 7 sensi e le sue specie si sono adattate anche in acque molto diverse tra loro, sopravvivendo persino ai dinosauri ma forse non all’uomo, come sta accadendo di recente.

Sono circa 450 le specie di squali a rischio, vittime principalmente della pesca accidentale e della scarsa consapevolezza di pescatori e consumatori.

È vittima anche del finning, la pratica di rimuovere solo le pinne con delle lame, ributtando in mare l’animale ferito.

Le pinne infatti, servono a cucinare un brodo considerato molto prelibato nella cucina orientale e diventato ormai uno ”status symbol” di agiatezza e prelibatezza, nonostante il sapore della pinna in sé non sia preponderante.

Per questo motivo, è partita dalla Germania una raccolta firme per chiedere all’Unione Europea lo stop alla commercializzazione di pinne di squalo in Europa, come già avvenuto in altri paesi quali Stati Uniti, Canada, India e Sudafrica.

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