I colori dei pesci sono a rischio

23 Novembre 2021

#protezionemarina

Scommettiamo che se ti chiedessimo di pensare ai pesci dell’Oceano li immagineresti tutti colorati? Che si ammirino in foto o praticando snorkeling, infatti, i loro colori sono fra le caratteristiche che più ci colpiscono.

Eppure, anche il fantastico arcobaleno cromatico del mare è messo a rischio dal cambiamento climatico. Moltissime specie, infatti, a causa del surriscaldamento delle acque tendono a spostarsi e a migrare sempre più in profondità, con conseguenze che sembrano irreversibili.

Una tendenza iniziata negli anni anni ’70 che va avanti fino ai giorni d’oggi con un ritmo di un metro più in profondità all’anno, corrispondente ad un aumento della temperatura di 1° centigrado. Scendendo più in profondità, la rifrazione della luce è minore, rendendo i colori più spenti e rarefatti. Questo ha un impatto enorme, non solo estetico: per le specie marine, infatti, i colori sono un grande segno distintivo tra gli esemplari e per l’accoppiamento. Nel caso del rosso, il primo colore a perdersi scendendo in profondità, è fondamentale sia per allontanare i predatori, che per dimostrare di essere il maschio più forte agli occhi delle femmine, che non sceglieranno mai un esemplare debole con cui riprodursi.

La sopravvivenza stessa delle specie è quindi messa a rischio a causa dell’impossibilità di difendersi, di riprodursi ma anche solo di riconoscersi.

Nelle situazioni più gravi infatti, quando la discesa verso le profondità è già molto avanti, i pesci non riescono neanche più a riconoscere un proprio simile, perdendo quindi l’identità di gruppo e riproducendosi fra specie diverse e creando quindi ibridazioni pericolose per l’ecosistema.

Secondo lo studio, le specie che risultano più a rischio in questo senso sono quelle che vivono nei mari chiusi, come ad esempio il Mediterraneo, dove non è possibile migrare verso i poli in cerca di acqua più fredda e scendere in profondità è l’unica alternativa.

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