Come sta il mare?

8 Luglio 2021

#pescasostenibile

Ad aprile di quest’anno, l’ONU ha publicato la seconda Valutazione degli Oceani Mondiali (il WOA II: World Ocean Assessment) che analizza diversi aspetti ambientali, economici e sociali legati al mare. Il lavoro è frutto della collaborazione di oltre 300 esperti provenienti da tutto il mondo e al quale ha partecipato anche il nostro Cnr, con il microbiologo Maurizio Azzaro. Il direttore di MSC, Ernesto Jardim, ha commentato il report come fonte di ottimismo, ma anche segnale di troppe opportunità mancate, che dovranno essere colte entro i prossimi dieci anni.​

In particolare, sono cinque i punti su cui insiste Jardim:​
1. oggi sappiamo molto di più sull’oceano rispetto al primo rapporto WOA del 2015 e si spera che questo ispiri tutti a impegnarsi per un suo sviluppo sostenibile;​
2. la gestione della pesca sta migliorando, per esempio tutte le attività di MSC sono all’avanguardia in sostenibilità, ma non basta: c’è bisogno di più impegno da parte di tutti;​
3. la sovrapesca è ancora un problema e c’è il rischio di cadere nella situazione in cui la buona gestione della pesca è ostacolata dalla presenza di troppi pescatori in cerca di sostentamento;​
4. lo sviluppo sostenibile dell’oceano va oltre gli Obiettivi di Sostenibilità del Millennio dell’ONU e il rapporto ne mostra le loro interdipendenze. Per esempio, sottolinea che il rumore sottomarino è una forma di inquinamento;​
5. scienza e politica non dialogano abbastanza: trasformare le scoperte scientifiche in azioni politiche è vitale per un uso sostenibile dell’oceano, eppure, spesso, questo collegamento manca.​

Ma non è tardi per cambiare rotta e l’inizio del Decennio delle scienze oceaniche dell’ONU è una grande opportunità per assicurare all’oceano, e al​ pianeta, il futuro che meritano.

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